PERCHÉ UN’ASSOCIAZIONE
Abbiamo costituito l’Associazione IL LIEVITO perché siamo convinti che, per rispondere ai bisogni della gente, per superare chiusure e solitudini, per dare una nuova speranza e generare un miglioramento sociale, c’è bisogno di tutti.
Tutti sono importanti perché esistono, ci sono e li incontri nella tua vita.
Per questo pensiamo che occorra un grande movimento di base, una voce di popolo costituita da sani e ammalati, giovani e vecchi, persone più dotate e meno dotate; da chi lavora e da chi è disoccupato, da alti dirigenti, da grandi imprenditori e da persone che svolgono i servizi più umili.
Abbiamo pensato ad una associazione alla quale possono partecipare tutti coloro che desiderano fare il bene e desiderano farlo bene!
Costituire un’associazione è necessario per togliere le persone dall’isolamento, creare spazi di comunione e condivisione, far conoscere il bene che realizza.
Oggi, infatti, troppe persone brave vivono isolate; noi vorremmo togliere le persone dall’isolamento ed evitare che il bene compiuto si disperda.
LO SCOPO DELL’ASSOCIAZIONE
L’Associazione IL LIEVITO si propone di evangelizzare il sociale attraverso la testimonianza personale nel proprio ambiente di vita, la formazione della coscienza sociale evangelicamente ispirata, l’approfondimento scientifico, la conoscenza, la diffusione e la sperimentazione della Dottrina Sociale della Chiesa.
L’ambito d’azione è la realtà concreta nella quale ciascuno è inserito, e l’obiettivo è rendere evidente quanto il Vangelo messo in pratica sia un grande strumento di miglioramento e di innovazione sociale.
Se sei interessato a questa forma di presenza nella società puoi contattarci
- scrivendo una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
- telefonando a Eliana, cell. 349 394 94 75
saremo felici di farti conoscere la nostra realtà.
Disperderci nella realtà sociale senza la nostra identità è il grave rischio da evitare. Se non abbiamo fatto abbastanza nel mondo, non è perché siamo cristiani, ma perché non lo siamo abbastanza .
(Consiglio Permanente CEI, 1981, La Chiesa italiana e le prospettive del Paese, n. 13).